Villabianca ( Vèlabianca in dialetto modenese), e' un borgo collinare sito nel comune di Marano sul Panaro, in provincia di Modena (). Il Patrono del paese e' San Geminiano, la cui festa viene celebrata il 31 Gennaio . Sino all’anno 1613 il luogo era indicato col nome di Sancti Geminiani de Furcha o Forca.
Il toponimo Forca trae origine dal latino classico forca-ae (furcula) che significa strettoia di monte , passo, forcella montana ma anche incrocio di strade, bivio. Due scavi archeologici hanno rivelato la presenza di insediamenti romani unitamente al ritrovamento di numerose monete di età repubblicana e imperiale. All’antica strada romana che saliva verso Denzano, e proseguiva per portare ai passi appenninici, si è sovrapposto in seguito uno dei tanti percorsi della via Romea Nonantolana medievale. In un rogito del 1337 è segnalata la presenza di una fortificazione nella località Castellino.
La chiesa dedicata a San Geminiano Vescovo, fu ricostruita nel 1853 grazie al finanziamento del duca Francesco V di Modena e della comunità di Vignola. La chiesa vecchia crollata a causa di una frana, si trovava 300 metri a sud dell’edificio attuale. Citata per la prima volta su una pergamena del monastero di San Pietro di Modena datata 15 aprile 1025, tra i possedimenti donati dal vescovo di Modena al monastero benedettino.
Nel 1025 Furcha dipendeva dalla corte di Turri (Torre Maina). Successivamente i signori Da Campiglio ne ebbero il controllo fino ai primi anni del XIV secolo, quando furono sostituiti dalla famiglia Rangoni. Villabianca fece parte della podesteria di Campiglio per più di quattro secoli e nel 1797 con l’arrivo di Napoleone entrò a far parte del Dipartimento del Panaro con i Comuni di Vignola, Marano, Campiglio e Denzano. Solamente col Regno d’Italia Villabianca passò nella giurisdizione del Comune di Marano.
Situata sulle colline alla sinistra del fiume Panaro, Villabianca si trova sul punto di contatto tra due aree di diversa origine geologica : la Pliocenica ricca di fossili e la cosiddetta Caotica contenente gessi, pirite, minerali e rocce vulcaniche. I terreni di queste colline sono particolarmente adatti alla coltivazione della vite; Lambrusco e Trebbiano sono i vitigni principali del territorio.
Il 16 agosto 1759 nacque a Villabianca Giacinto Galli, un povero contadino morto a Castelvetro in odore di santità, al quale si attribuiscono episodi miracolosi avvenuti dopo la morte.
Questo testo e' stato tratto dal libro "Villabianca - Origine e vicende di una Comunita' della collina modenese", di Paolo Galli, Edizioni Libreria Incontri.
Etichette: Campiglio, Rangoni, storia, Villabianca
postato da Villabianca di Modena il 26 febbraio 2008 alle alle 13.02
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